mercoledì 12 dicembre 2012

Appartenenza

Avete mai provato ad affrontare un uomo che tenta insistentemente di infilarvi la lingua in bocca senza che lo abbiate autorizzato a farlo?
Poteste mettervi a ridere, tentando di sdrammatizzare la cosa, magari offrendo all'insolente qualcosa da bere facendogli intendere che più tardi sarete molto accondiscendenti con lui. Sfruttereste l'arte dell'inganno, della manipolazione.
Oppure potreste drammaticamente sganciargli un ceffone col rovescio della mano. Mostrandovi sdegnose, indispettite.
In ogni caso, se siete Shouye, dovrete cavarvela da sole. Certo, potrebbe arrivare qualche inaspettato cavaliere, deciso a ripulire l'onta del gesto, ma sarebbe comunque ispirato dalla vostra posizione sociale, dalla vostra bellezza, piuttosto che dall'amore che nutre per voi.
Una Shouye non appartiene a nessuno, non può essere reclamata da nessuno.

A volte, quando sono raggrumata in un bozzolo di sofferenza, desidero con tutta me stessa che arrivi qualcuno, mi prenda il volto tra le mani e mi sussurri: 'Piccola, ci sono qua io, andrà tutto bene'.
Ed invece, devo sollevarlo da sola il capo. Guardare verso i quattro punti cardinali. Nella mente una chiara visione del sistema solare. Il Verse.
Immenso. Ed io mi sento così piccola. Eppure devo affrontarlo, la faccia contro il vento. Forse cambiando la visuale dalla quale di solito osservo le cose.
Perchè generalmente do, concedo, dono. Perchè così deve essere. D'ora in poi prenderò. Assimilerò.
sfrutterò ogni occasione per cercare di cambiare le cose. Di cambiare la mia vita.
Se si è vuoti dentro, non si sta in  piedi. Devo riempirmi in qualche modo, e se non posso essere piena d'amore dovrò sostituire questo inutile sentimento con qualcosa di più tagliente, di solido.
Modificarsi per non soccombere.

sabato 24 novembre 2012

Bernardo





Il Dottore spesso visita i sogni di Dhemetra, lascia pensieri inquietanti, occupa i suoi spazi notturni saturandoli di incubi che  rasentano la realtà. Uno di questi è rimasto incastrato nel suo cuscino proprio la sera prima. 



Il fedele cane gli si accoccola affianco e il dottore lo cinge con il braccio.
<uccideresti mai un bambino?>
mormora tra sè e sè, le labbra si serrano e lo sguardo cerca qualcosa nel cielo, forse una risposta.
Dopo qualche minuto, riprende a parlare.
<credo che tu sia piuttosto fortunato Cane>
L'animale alza leggermente il testone e guarda il padrone.
<non hai pensieri complessi, le tue relazioni sociali sono semplici, hai chi provvede al tuo sostentamento>
Il dottore fa qualche carezza sul muso del bloodhound, fissando un punto imprecisato.
<non hai affanni, se ti ammali non ti intristisci, se devi morire lo fai da solo, in un angolo, in silenzio>
Sta ricordando qualcosa di poco allegro ed il cane appoggia il muso sul petto del dottore, come se avesse il potere di sapere sempre cosa passa nella testa del suo padrone, come se avesse l'assoluta consapevolezza istintiva di ciò che deve fare quando il padrone sta male.
<non so perchè ho così paura di andarmene>
Aggrotta la fronte in uno sforzo cognitivo
<ho la sensazione di aver buttato via molti anni della mia vita, anni che vorrei non aver speso sapendo l'esito infruttuoso dei miei tentativi di guarire>
Deglutisce; poi un rumore di fronde agitate lo distrae, afferra il mantello del cane... fino a quando non vede un uccello notturno che esce in volo e si allontana dall'albero.
<forse non voglio soffrire, in effetti sono stanco di soffrire; per tenere salda la poca voglia di vivere che ho devo cercare attività divertenti sul lavoro, attività eccitanti, che stimolano la mia fantasia>
Si blocca mentre sta per dire qualcos'altro, sposta la testa di lato.
<uccideresti mai un bambino?>
mormora una seconda volta
<caro Cane, se tu avessi visto quel che ho visto io, quando ho provato gli effetti di quella sostanza... sono turbato, ma questo tu lo sai già>
Dona qualche colpetto al fianco possente dell'animale, che emette un suono basso: si sta rilassando.
<non sono riuscito a dire a Dhemetra cosa ho visto, non ne ho avuto la forza, nemmeno con lei, che è ciò che più ho di caro in tutto questo... grigio che mi circonda. Visioni orribili di ciò che sono, di ciò che potrei fare senza troppi sforzi>
Il cane alza il testone in reazione a qualche suono che Bernardo non può sentire, poi torna a riappoggiarsi al petto del padrone.
<e quel nome, che mi perseguita>
Inspira profondamente.
<e lei cosa ci guadagna, Mago Serpente?>
Sorride posandosi la mano libera sulla fronte, a peso morto.
<l'immortalità, l'eterna giovinezza... allontanare di qualche anno la falce oscura>
Una lacrima sfugge al suo controllo, scende lungo le rughe della guancia e cade su uno stelo, piegandolo.
<Cane, amico mio, io sono esattamente ciò che credo di essere, non sei forse d'accordo?>
Gli occhi profondi dell'animale ruotano per in quadrare il volto del padrone.
Cane tiene lo sguardo sul dottore per lunghi istanti, poi sospira e si gira dall'altra parte.

lunedì 22 ottobre 2012

Clarity of Vision

Mi alzo lentamente dal letto e la prima cosa che percepisco è un vibrare sordo sotto i piedi, sento il rollio dei motori. Mi trovo nella cabina passeggeri della Almost. Ci vuole un attimo perchè mi schiarisca le idee. Ho ancora la faccia stropicciata dal sonno. Ovviamente non sono sola. A poca distanza da me, nel suo letto     Bernardo sta dormendo ancora di gusto. Devo fare piano per non svegliarlo.  Il locale è spartano ma non ci hanno di certo lesinato le comodità. Devo ricordarmi di ricompensare Jack per il servizio che mi ha reso.
 Mi sposto nel bagno, avvolgendomi nella mia lunga vestaglia,   per sistemarmi e vestirmi  lontano da sguardi indiscreti, per quanto lo sguardo di Bernardo non mi disturberebbe affatto in questo momento. So che è un pensiero stupido, ma mi piacerebbe se potesse vedermi come sono alla mattina, la vera me, senza trucco ed abiti di lusso. Solo Dhemetra, questo posso concederglielo, questo vorrei offrirglielo.
 Lo specchio mi rimanda l'immagine di un volto troppo giovane, a volte quasi inadeguato al mio incarico. Eppure quante vite ho percorso, quanti mondo ho visitato, come mi suggeriva proprio Bernardo ieri sera. Non appartengo a niente e a nessuno, allo stesso tempo sono schiava della mia condizione. Eppure si è aperto uno spiraglio nel quale mi sono insinuata con piacere.
  La possibilità di percorrere il cammino assieme ad una persona alla quale tengo molto. Quella persona sta dormendo nella stanza accanto, forse ignara dei miei turbamenti, sicuramente coraggiosa nell'essersi aperta con me in merito a ciò che prova per me. E' molto difficile per una Shouye essere presa sul serio. Una Shouye non può appartenere a nessuno, ma è proprio questa la cosa bella, mi pare di aver capito che Bernardo abbia accettato questo fatto, spero lo abbia fatto...lo spero di cuore.

Spero di potergli offrire ciò di cui ha bisogno e allo stesso tempo mi auguro di riuscire a strappargli una parvenza di tenerezza nei miei confronti. E' innegabile che io e lui abbiamo molte cose in comune pur
 essendo essenzialmente diversi, siamo due mondi da esplorare. E' un pensiero piacevole. Tranquillizzante ed al tempo stesso eccitante.
La verità è che non abbiamo bisogno di nascondere l'uno all'altro l'indifferenza con la quale prendiamo la vita. Accettiamo entrambi ciò che ha da offrire senza troppe aspettative.
In effetti ancora non lo conosco bene, non so  realmente se dietro questo cinismo  si nasconda qualcos'altro, forse delusione, forse amarezza. Se avrò il coraggio glielo chiederò.
Sosto di fronte al portellone del bagno comune, la mano appoggiata alla fredda paratia. Sono di nuovo Miss Ross,ora. La tentazione sarebbe quella di andare a svegliare Bernardo, sedermi sul letto accanto a lui ed accarezzargli le rughe che gli solcano il volto. Non lo farò, lo so già. Esco dalla porta e mi dirigo in cambusa.







giovedì 20 settembre 2012

Non si avvidero di nulla....

E' vero, continuo a vivere come se tutto fosse normale, come se le cose continuassero ad andare come prima. Gli odori, i colori, sono sempre gli stessi. Identico è il panorama quando scruto fuori dalla finestra. Il sapore del bacon a colazione non è mutato (forse il mio colesterolo si, dovrei provare uno di quegli aggeggi da polso della BS, quelli che ti dicono quando stai per morire). Passo il mio tempo osservando, analizzando, facendo ipotesi, dipanando problemi complessi. Poco mi soffermo sulle banalità di un semplice tramonto visto da Carpathia Squeare, è una vita che non lo faccio, intendo andare in piazza al tramonto a guardare il mare. forse perchè è un mare morto...nero.    Come l'ala venefica che si sta allargando sul Verse, lenta ed inesorabile. Judas la definisce una peculiarità imprescindibile dell'uomo, io la chiamo solo Violenza. Morte.
Non la puoi arrestare, questa è la mia convinzione. Posso fingere di provarci, questo si.

martedì 28 agosto 2012


Dietro il volto nobile
Divin Marchese
si cela un angelo biondo
che ghiaccia i cuori

sprezzante la bellezza
dal di fuori
nasconde la scaltrezza
dei suoi amori
la voglia di violare un altro corpo
la sadica promessa di un amplesso
godimento o crudeltà... sono parole
che tradotte nel tuo gergo significano... amore

con baci o con la frusta
coi fatti e le parole
del godimento puro
vuoi essere il padrone

signore e servo sei dell’altrui piacere
niente può fermarti senza cadere
nell’intrigo
delle promesse dei tuoi lazzi

nel plagio dei sensi
vorrei fluttuare
schiava dei tuoi umori vorrei annegare

cambia la maschera diavolo biondo
se sei capace
lascia gli artigli ad un altro rapace

scegli di essere raffinato e fiero
lascia il marchesato
e diventa guerriero.


lunedì 27 agosto 2012



Corri, il sangue che pompa veloce, corri ancora più forte, non fermarti, forse riuscirai a seminarli.
A lasciarti alle spalle ogni tipo di apparenza,  a riguadagnare il controllo della tua vita. Quando corri sei solo te stessa, gareggi contro i tuoi limiti, li superi, gli fai mangiare la polvere. Braccia che si muovono in modo costante, per mantenere il ritmo, muscoli sciolti ma tesi nell'attività. 

Sei uno spettro che si sposta veloce tra la gente, un ombra inafferrabile. Ma sei pur sempre una donna, 
fragile eppure temuta. Troppo.

Se non puoi spogliarti delle idee preconcette che gli altri ti hanno incollato addosso, adotta un'altra strategia: ammantatene come se si trattasse di un mantello prezioso, come di una stola tempestata di diamanti. 

Brilla per ciò che sei, lotta per ciò che vuoi, sii felice di ciò che fai. 


sabato 25 agosto 2012



Sei tornato come te ne sei andato, in silenzio. Una folata di vento artico sulla nuca e sei di nuovo di fronte a me. Non importa che il tuo volto sia solcato da una cicatrice, non importa che i tuoi occhi incutano terrore e obbedienza. Io ho visto solo l'impudenza sul tuo viso, un sorriso sornione che mi ha allagato il cuore. La mia memoria è stata inondata dal tuo sorriso, dalla tua dolce ironia. Doni preziosi che mi hai regalato concedendomi una fiducia che non avrei mai pensato di meritare.
Avevo appena iniziato a respirare di nuovo, credevo di potercela fare senza di te, ed ora l'equilibrio amaro sul quale poggiava la mia vita si è disciolto.
Ricordo ogni sfumatura dei tuoi occhi brinati, Ogni lettera insanguinata incisa sul tuo petto. Mi stai servendo su un vassoio d'argento il cibo necessario per prolungare la mia agonia.

Spero che tu non venga portato via di nuovo, anche se,  la caccia, porta spesso i lupi lontano.

Non ho il coraggio di sperare, posso solo chiudere gli occhi e pregare che domani il vento soffi alla mia porta.




venerdì 8 giugno 2012

Abelardo ed Eloisa


Questi cartigli sono stati trovati in un mercatino dell'usato, chi me li ha venduti non conosceva il loro valore, te li dono. Sembrano scritti per te, per noi....




 “Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico, e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via (…) Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie ed il mio letto?"



Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d’amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi, la mano correva più spesso al seno che ai libri. E ciò che si rifletteva nei nostri occhi era molto più spesso l’amore che non la pagina scritta oggetto della lezione. Per non suscitare sospetti la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore, dall’affetto non dall’ira, e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo. Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai. Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore, tanto più insistevamo nel procurarci il piacere e non arrivavamo mai a stancarcene”.

martedì 5 giugno 2012

Il fine ultimo della creazione

Dovrei essere preoccupata per l'aggressione subita la sera scorsa da quei pazzi in motocicletta, dovrei essere preoccupata per la mia reputazione, che qualcuno vorrebbe far traballare per  confinarmi ai margini del Core.  Dovrei temere per Amelie, che ci ha lasciato per amore e che difficilmente potrò rivedere. Invece sono qui a distruggermi per questa macchia sull'Abito della Shouye. Ho provato a toglierla sfregando con vigore, con il penoso risultato di allargare ancora di più il danno e produrre un piccolo strappo che sarà difficile rammendare.

Ricucire o gettare via?

Si tratta della mia vita alla fine.
E sono io a decidere.

Si dice che i lupi attacchino in branco, solitamente è così, ma ce ne sono alcuni che sono dotati di qualità particolari, sono lupi solitari, non sono in cerca di nulla, ma se gli capiti davanti hanno il potere di paralizzarti semplicemente fissandoti negli occhi.
Io ne ho incontrato uno che ha il muso della fiera ringhiante, il corpo di un cavallo selvaggio e l'anima nera come la notte, una chimera irresistibile.
Ghiaccio che si stempera nelle iridi profonde, un potere sprigionato senza imprimere violenza, solo autorità.
La carne lacerata lo rende ancora più inquietante. Eppure si è lasciato accarezzare da me. Ho potuto tastare la sericità del folto mantello, lasciarmi annusare da lui per permettergli di riconoscere il mio odore.
Non si può addomesticare  un lupo così. Si può solo essergli amica e correre al suo fianco finchè te lo permetterà.
Io ho molto fiato e gambe ben allenate.



lunedì 28 maggio 2012

Ieri sera ho fatto un incontro strano, strano ma speciale.
Mi sono trovata sotto una pioggia improvvisa a Carpathia Square, (non era improvvisa a dire il vero, semplicemente avevo dimenticato l'ombrello) riparandomi sotto il porticato, zuppa di acqua e con il morale umido fino al midollo ho incontrado due uomini. Sostanzialmente diversi uno dall'altro, ma terribilmente interessanti.  Il primo, il meccanico, mi ha intrigato per il suo desiderio di sperimentare l'utilizzo delle armi. In realtà non ho capito se stesse recitando una parte o fosse sincero in ciò che diceva. Sembrava curioso di avere informazioni circa la Flotta, probabilmente desiderava poter lavorare per loro e non lo nascondeva affatto.
Il secondo, Judas (ricordo il nome perchè in questo momento sto stringendo il suo biglietto da visita tra le dita) è riuscito ad inchiodarmi alla poltroncina della caffetteria rivolgendomi delle semplici domande. Forse non erano poi così semplici...Il suo portamento, i suoi gesti..e quegli occhi. Occhi morti e accesi allo stesso tempo. Un uomo elegante nel vestire e nei modi me che pare indossare con naturalezza uno spietato cinismo. Abbiamo molti punti in comune, ci assomigliamo e ci completiamo mentalmente da quello che ho potuto conoscere di lui, cioè solo la dura scorza che mi ha permesso di ammirare da lontano. Mi incute un certo timore, e si sa, amo tutto ciò che mi fa paura...

mercoledì 23 maggio 2012

Maestrale

Ho sempre cercato di lasciarmi guidare dall'ispirazione, dall'istinto, dalla voglia di conoscere ed imparare. Non sono in grado di limitare la mia vita ad un semplice ordine preciso di scadenze: Alzarsi, lavorare, mangiare, dormire...sono alla spasmodica ricerca di stimoli, di sfide, di qualcosa che forse non so nemmeno io...

Mi sono attenuta strenuamente ad un codice morale che mi ha permesso di rimanere leale ai miei valori e alle persone che amo.

Ora, tutta questa impalcatura , sulla quale stavo costruendo il mio futuro è miseramente crollata.
Dovrò lasciare la Nave ed il suo equipaggio, dovrò allontanarmi da Vergil, dagli amici e le amiche che mi sono stati vicino in questo periodo.
Sto ricordando le nottate passate cercando di far arrivare presto la mattina, assieme a Ritter, Deliorra, Electra... Nottate di delirio e comprensione, di intima comunione e adrenalina.
Ho dovuto barattare tutto questo per una tisana sapida.
Il mio cuore è morto...ha cessato di battere, la mente è paralizzata...solo il corpo si ostina ad andare avanti, senza nessuno che lo governi, che gli dica di non farsi male.

E la mia mente corre sempre a lui...ovviamente...anche se non riesco più a pronunciare il suo nome, la mia bocca si rifiuta, uscirebbero solo grida strazianti.

Oggi dovrebbe essere il primo giorno della mia nuova vita, a me pare solo la commemorazione del mio funerale.

martedì 15 maggio 2012

Rooster



Questa mattina mi sono svegliata di colpo. Dormivo e improvvisamente mi sono trovata seduta sul letto. Completamente lucida e reattiva. Gli occhi che vagavano attorno. La mia stanza alla Shouye per ora è molto impersonale, purtroppo ho pezzi di me dislocati in vari luoghi, quindi il puzzle che compone la mia personalità, i miei gusti, le mie emozioni è sparso un po ovunque. Qui vedo il cassettone di legno intarsiato, la toilette dove il mio viso attento si rispecchia, i cosmetici, le creme ed i profumi sono ben  allineati da un lato,(ci sono anche alcuni campioni dei prodotti di miss Winter ) . Un armadio immenso che contiene gli abiti e le scarpe.La finestra  chiusa da una tenda di velluto spessa che non lascia filtrare la luce. E poi questo letto. Comodo e accogliente come una tana nella quale rifugiarsi. In questo letto ho sempre dormito sola. Ho condiviso il letto di Jose, quello di Haine, ma questo è solo mio, il mio luogo segreto.

L'occhio cade sul cavallino appoggiato sulla toilette. Me lo ha regalato Rooster. Ed io lo conservo come se fosse una collana di diamanti regalata da un facoltoso cliente. Un dono prezioso più che altro perchè mi solletica la mente, stuzzica la parte più ribelle di me. 
E' un dono pericoloso.

Il cavallo di Rooster, la scimmia di Neville e la bestia a sette teste di Josephine, la Shouye di lunghi tentacoli.

Ed io qui seduta sul letto, tenuta sotto scacco da questi animali, ognuno col suo fascino, ognuno con le sue attrattive.

Questo è il momento di decidere. 

domenica 6 maggio 2012

Vergil


Ieri sera sono salita sulla Monkey di corsa, facendo gli scalini che mi conducevano all'alloggio a due a due, con la testa bassa e la mente piena di pensieri. pensieri buoni. mi sono buttata sul letto e poco dopo mi sono addormentata, serenamente, sapevo che mi trovavo nel posto giusto, protetta.
Forse, dopo tanto tempo sono riuscita a raggiungere un compromesso con la parte più instabile di me.
Dopo tanto tempo ho provato piacere nel lavoro che stavo facendo, mi sono sentita soddisfatta della mia posizione e di quello che sono.
Sarà perchè ti ho visto ridere?
Ti guardo ogni tanto, prima mi sembravi un bel quadro che non si poteva toccare. Ma ora so che posso raggiungerti quando voglio. So che ci sei.
Non ho bisogno di legami ne di promesse, quello che mi dai mi rende felice. Siamo profondamente diversi, ma in sostanza siamo obbligati ad accontentarci delle medesime cose.
E quello cose mi piacciono..tanto...


Electra

Ieri sera sono uscita in missione con Electra.
La ritenevo già una ragazza interessante, ma conoscendola meglio mi sono resa conto di quanta fragilità ci sia dietro la maschera tagliente che indossa ogni giorno.
Pur essendo una ragazza dalla scorza dura,  mi è sembrata molto sensibile, in fondo è molto divertente lavorare con lei, credo che formeremo una bella coppia di scoppiate.
Mi sono resa conto di quanto mi manchi la compagnia femminile da quando sono imbarcata sulla Monkey, certo, c'è Deliorra che mi delizia con la sua arguzia adamantina, ma purtroppo è molto impegnata al Ranch, quindi incontrare Electra è stata una piacevole scoperta.



venerdì 4 maggio 2012

Jose




 Sono così presa dai miei deliri che ti ho lasciato affrontare una situazione pericolosissima da sola. Lo so, non avrei potuto farci nulla ugualmente, ma la cosa mi ha fatto davvero male.
Ci ho pensato, dopo averti vista l'altra sera, tremante e infreddolita, così fragile, mentre ero seduta al tuo capezzale.
non mi hai detto nulla, ho dovuto scoprire da sola ciò che ti è accaduto, sulle prime mi sono arrabbiata con te, per non avermi reso partecipe, ma poi mi sono dovuta ricredere, la colpa è solo mia. Ti ho escluso dalla mia vita, dai miei pensieri. Ma non l'ho fatto perchè non ti voglio bene, avevo solo paura di farti vedere che razza di persona sono diventata.
Credevo di essere diventata pazza. Invece la pazzia era causata dal fatto che mi sono isolata dalle persone che amavo, ho tentato di fuggire, anche da te. 
Ma il tuo viso sofferente ieri mi ha spiegato tante cose, i tuoi occhi così limpidi, brucianti di febbre e di amore, mi hanno aperto la mente, permettendomi di specchiarmi direttamente nei tuoi pensieri, ho visto delle cose bruttissime, mi sono vista bruttissima, orribile!
Non posso permettermi di lasciati più.


Forse l'ho desiderato, ma non riesco, non dopo aver letto il tuo cuore.

lunedì 30 aprile 2012

Shouye






A volte mi chiedo chi sono. Quando mi alzo la mattina la prima domanda che mi pongo, dopo aver imprecato contro il Cortex che mi da la sveglia, è: Oggi sono Dhem oppure miss Ross?
La parte più selvaggia di me ha spesso il sopravvento. A volte mi chiedo come Josephine mi possa sopportare. Mi manca la grazia di Amelie, non possiedo le doti di Ming. Non sono una brava accompagnatrice come Haine.
Spesso rimango rintanata nelle mie stanze quando dovrei prendere lezioni di violino, oppure scorrazzo per Safeport incurante del mio abbigliamento poco curato.
Si vede chi non provengo da una famiglia ricca, credo che sia una cosa che salta subito all'occhio. Sono un'orfana ripulita e gettata tra le braccia del Core.
Ma il Core spesso mi respinge.
I miei sentimenti sono genuini, spesso non riesco a mantenere una facciata impassibile. Quello che provo è evidente dall'espressione del mio viso, dalle mie reazioni.
E' stressante gestire tutte queste sensazioni, perchè le vivo realmente...
Quante volte sono riuscita ad evitare di appartarmi con un cliente...ho sempre lasciato andare avanti gli altri...ho sempre trovato una scusa...eppure non riesco a farmi pagare. è molto difficile lasciarsi andare con qualcuno solo perchè ti ha comprata...



Chi è Dhemetra?

Errori

Quando tutto scorre liscio, i problemi sembrano essere ricordi lontani, gli amici ti sorridono, ecco...allora è il momento di preoccuparsi. Perchè proprio in quella frazione di secondo nella quale molli gli ormeggi e navighi a vista, rilassandoti ....si, è proprio allora che le probabilità di commettere errori aumentano in modo esponenziale.


Ho sbagliato. E' inutile girarci attorno, ho fatto male i miei calcoli, molto probabilmente perchè ero troppo sicura di me.


Durante il concerto di Ming ho lasciato che le mie emozioni prendessero il sopravvento, lasciandomi dominare dal tumulto che mi ha posseduto per tutta la serata. Ero concentrata solo su di me, sui miei successi, sul riflesso della mia figura che si moltiplicava attraverso le  superfici riflettenti del Roadhouse.


Troppo orgogliosa, fintamente arrivata....così ho messo un piede in fallo.
Fortunatamente mi sono fermata in tempo, ma ho rischiato di rovinare il rapporto di Donna Winter con la Shouye. ( ed anche la mia posizione, faticosamente guadagnata)
 Ma perchè mi sono messa a chiacchierare a vanvera come se fossi la padrona del mondo?? Forse perchè in quel momento mi sentivo così...
Josephine mi ha dato una bella strigliata. Doverò farmi perdonare anche da Miss Winter..chissà se desidererà avere ancora il mio supporto per le sue attività....

domenica 22 aprile 2012




Ho incontrato per caso Jack Rooster.
Stavo aspettando il passaggio per Horyzon, quando mi è comparsa davanti come uno spettro. 
E' una donna interessante, l'espressione ed il tono della voce indicano che ha molto da nascondere ma non teme di essere osservata. Un'ombra trasparente, non saprei come definirla, enigmatica e  rassicurante al tempo stesso.
Mi ha chiesto una cosa. Ho dovuto chiedere a Vergil di prendersi cura di Roona, Murdock la sta minacciando e la Ranchera non oserebbe mai chiedere aiuto a qualcuno, mettendolo in pericolo.
Roona è dolcissima, non si può non amarla.  La settimana scorsa le ho portato l'invito per la festa esclusiva organizzata dalla Shouye. Mi ha chiesto di Vergil. Non ha parlato molto, ma la sua espressione, i tono della sua voce, il rossore sul volto, mi hanno fatto capire che prova qualcosa per lui.

Si conoscono da tanto tempo, eppure ho provato un lieve moto di stizza. 

Ma chi sono io per avere il diritto di esprimere la mia gelosia
....nessuno. 

Quindi gli ho comunicato il messaggio, mi sono messa il cuore in pace e sono andata a fotografare il tramonto. In realtà tra l'alba ed il tramonto non c'è molta differenza, dipende dai punti di vista. 




lunedì 16 aprile 2012


Se si potesse cavalcare il vento lo afferrerei per la coda
lo terrei stretto tra le mani
gli sussurrerei il tuo nome per spargerlo sull'erba, 
per agitare la cima degli alberi
cercherei di domarlo con una corda
d'argento, di seta 
intrecciata coi fili corvini dei tuoi capelli
Accarezzerei il tuo volto con un refolo capriccioso
scivolando sul tessuto della tua camicia 
scompigliando la tua chioma ribelle .
Mi disseterei abbeverandomi dei tuoi occhi 
tuffandomi nelle pozze profonde del tuo sguardo
per ubriacarmi della tua pelle
del tuo respiro.
I ginepri dal manto odoroso
chinano il capo di fronte alla tua bellezza
scossi dallo Zefiro
frustati dal Chelidonio.
Rocce aride e polverose vengono modellate dal Libeccio
assumendo il contorno del tuo viso.
La sabbia  accarezza i tuoi tratti donando loro l'immortalità.
Cerco ancora una risposta
ascolto il vento
Che mi porta l'eco del tuo nome. 





domenica 15 aprile 2012


Forse ho trovato casa, una bella villetta, sulla Main di Capital City. domani andrò a perfezionare l'acquisto.
Ho sempre desiderato avere un luogo tutto mio, non desidero per forza il lusso, ma potermi rilassare, stare con le persone a cui tengo, cucinare per loro, bhè non ha prezzo.
Sono andata a vederla assieme a Jose ed Haine, abbiamo scherzato, sembravamo tre studenti in gita scolastica. Sono stata bene, era tanto tempo che non mi sentivo così serena, rilassata.
Forse avevo perso di vista l'importanza delle piccole cosa, i gesti d'affetto, il valore dell'amicizia.
Probabilmente sto ritrovando una parvenza di equilibrio. Sto facendo pace con la parte più buia di me stessa.






mercoledì 11 aprile 2012


Quando avrò i pezzi per il motore che mi mancano....ed un meccanico Sigh...

Lealtà


La lealtà, una qualità che  non dovrebbe avere condizioni ne condizionamenti.
Un sentimento forse o un modo di vivere. Comunque una scelta.
Non si tratta di essere fedeli, anche le lune lo sono loro malgrado, tornando a risplendere notte dopo notte. Obbligate ad affacciarsi sulla nostra oscurità.
Nessuno mi obbliga, sono io che decido. Sono io che mi immolo per amore.
E anche l'amore ha più facce.
Quella del mio Capitano, che vedo tutte le sere, ma ogni volta è più distante.
Ogni volta nasconde una parte di se sempre maggiore. So che si eclisserà un giorno. Eppure non posso dirgli no.
Grazie a lui sono tornata a respirare, ad assaporare l'aroma dell'aria.
 Mi è capitato a volte di tirare fuori la lingua, quasi volessi assaggiarla. Sa di ferro e sale.
Posso respirare i colori, mangiare le nuvole. Ascoltare il profumo dei gelsomini.

L'altra faccia dell'amore si chiama Jose. Non so perchè, ma la mia vita sta nelle sue mani e devo dire che è un bel posto dove custodirla. Mi fido di lei, non le sono fedele, le sono LEALE. Ho scelto, anche con lei.


Ho un progetto, vorrei poterlo portare a termine, ma prima ho una missione da compiere.
Ieri mi guardavo allo specchio. Dov'è finita quella ragazzina timida ed assertiva che non era capace di dire NO?
Lo specchio non me la rimanda, vedo piuttosto una donna che sto imparando ora a conoscere.
Che non teme di maneggiare armi.
Che ama l'odore del grasso dei motori così come il frusciare delle sete più preziose.
Che gli dei mi perdonino, ma quando chiudo gli occhi vedo il colore del sangue...e mi piace.


giovedì 5 aprile 2012



Riesco a sentire il rumore del silenzio, il vento che si infrange contro i pannelli di carta di riso, i volti sorridenti e malvagi, i loro occhi spenti, i loro occhi accesi.
Il silenzio mi fa paura, ora che sono libera di pensare, perchè la mia mente è un pozzo profondo, la mia fame non potrà mai essere colmata. 
C'è una voragine proprio qui, al centro del petto, poco distante da dove sono stata ferita, che permette ai sentimenti di scorrere via, senza che nulla li possa trattenere. Quando mi hanno colpita ho provato sollievo, mi sentivo leggera, come se finalmente potessi librarmi sopra tutta questa crosta di apparenza, questa scorza dura fatta di ideologie e violenza. 
E invece mi hanno trattenuta, Buck mi ha guarita prima di andarsene e mi ha lasciato qui, gli avrei ceduto volentieri il mio posto.


Ora sto per iniziare una nuova avventura, c'è chi dice che una puttana fa sempre comodo su una nave da trasporto. Concordo. Sono comoda ed accomodante. 
Non sporco troppo e non infastidisco il conducente.

Sembra che ci sia bisogno di me. Anche all'Istituto non facevano altro che ripetermelo, quindi so cosa possa significare.

Ho conosciuto persone meravigliose, splendide. Non posso menzionarle tutte, alcune sono morte, altre le osservo da lontano, senza essere scorta, altre ancora le ho vicine tutti i giorni e so che senza di loro non sarei più qui. Forse è questo amore incondizionato per il genere umano che mi permette di tener duro, di avere fiducia, di credere che forse potremo creare qualcosa di migliore. 

So di essere un granello di sabbia sulla spiaggia della galassia, una goccia d'acqua nell'oceano dello spazio, ma sono qui e non permetterò più a nessuno di decidere per me.