lunedì 16 aprile 2012


Se si potesse cavalcare il vento lo afferrerei per la coda
lo terrei stretto tra le mani
gli sussurrerei il tuo nome per spargerlo sull'erba, 
per agitare la cima degli alberi
cercherei di domarlo con una corda
d'argento, di seta 
intrecciata coi fili corvini dei tuoi capelli
Accarezzerei il tuo volto con un refolo capriccioso
scivolando sul tessuto della tua camicia 
scompigliando la tua chioma ribelle .
Mi disseterei abbeverandomi dei tuoi occhi 
tuffandomi nelle pozze profonde del tuo sguardo
per ubriacarmi della tua pelle
del tuo respiro.
I ginepri dal manto odoroso
chinano il capo di fronte alla tua bellezza
scossi dallo Zefiro
frustati dal Chelidonio.
Rocce aride e polverose vengono modellate dal Libeccio
assumendo il contorno del tuo viso.
La sabbia  accarezza i tuoi tratti donando loro l'immortalità.
Cerco ancora una risposta
ascolto il vento
Che mi porta l'eco del tuo nome. 





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