lunedì 30 aprile 2012

Shouye






A volte mi chiedo chi sono. Quando mi alzo la mattina la prima domanda che mi pongo, dopo aver imprecato contro il Cortex che mi da la sveglia, è: Oggi sono Dhem oppure miss Ross?
La parte più selvaggia di me ha spesso il sopravvento. A volte mi chiedo come Josephine mi possa sopportare. Mi manca la grazia di Amelie, non possiedo le doti di Ming. Non sono una brava accompagnatrice come Haine.
Spesso rimango rintanata nelle mie stanze quando dovrei prendere lezioni di violino, oppure scorrazzo per Safeport incurante del mio abbigliamento poco curato.
Si vede chi non provengo da una famiglia ricca, credo che sia una cosa che salta subito all'occhio. Sono un'orfana ripulita e gettata tra le braccia del Core.
Ma il Core spesso mi respinge.
I miei sentimenti sono genuini, spesso non riesco a mantenere una facciata impassibile. Quello che provo è evidente dall'espressione del mio viso, dalle mie reazioni.
E' stressante gestire tutte queste sensazioni, perchè le vivo realmente...
Quante volte sono riuscita ad evitare di appartarmi con un cliente...ho sempre lasciato andare avanti gli altri...ho sempre trovato una scusa...eppure non riesco a farmi pagare. è molto difficile lasciarsi andare con qualcuno solo perchè ti ha comprata...



Chi è Dhemetra?

Errori

Quando tutto scorre liscio, i problemi sembrano essere ricordi lontani, gli amici ti sorridono, ecco...allora è il momento di preoccuparsi. Perchè proprio in quella frazione di secondo nella quale molli gli ormeggi e navighi a vista, rilassandoti ....si, è proprio allora che le probabilità di commettere errori aumentano in modo esponenziale.


Ho sbagliato. E' inutile girarci attorno, ho fatto male i miei calcoli, molto probabilmente perchè ero troppo sicura di me.


Durante il concerto di Ming ho lasciato che le mie emozioni prendessero il sopravvento, lasciandomi dominare dal tumulto che mi ha posseduto per tutta la serata. Ero concentrata solo su di me, sui miei successi, sul riflesso della mia figura che si moltiplicava attraverso le  superfici riflettenti del Roadhouse.


Troppo orgogliosa, fintamente arrivata....così ho messo un piede in fallo.
Fortunatamente mi sono fermata in tempo, ma ho rischiato di rovinare il rapporto di Donna Winter con la Shouye. ( ed anche la mia posizione, faticosamente guadagnata)
 Ma perchè mi sono messa a chiacchierare a vanvera come se fossi la padrona del mondo?? Forse perchè in quel momento mi sentivo così...
Josephine mi ha dato una bella strigliata. Doverò farmi perdonare anche da Miss Winter..chissà se desidererà avere ancora il mio supporto per le sue attività....

domenica 22 aprile 2012




Ho incontrato per caso Jack Rooster.
Stavo aspettando il passaggio per Horyzon, quando mi è comparsa davanti come uno spettro. 
E' una donna interessante, l'espressione ed il tono della voce indicano che ha molto da nascondere ma non teme di essere osservata. Un'ombra trasparente, non saprei come definirla, enigmatica e  rassicurante al tempo stesso.
Mi ha chiesto una cosa. Ho dovuto chiedere a Vergil di prendersi cura di Roona, Murdock la sta minacciando e la Ranchera non oserebbe mai chiedere aiuto a qualcuno, mettendolo in pericolo.
Roona è dolcissima, non si può non amarla.  La settimana scorsa le ho portato l'invito per la festa esclusiva organizzata dalla Shouye. Mi ha chiesto di Vergil. Non ha parlato molto, ma la sua espressione, i tono della sua voce, il rossore sul volto, mi hanno fatto capire che prova qualcosa per lui.

Si conoscono da tanto tempo, eppure ho provato un lieve moto di stizza. 

Ma chi sono io per avere il diritto di esprimere la mia gelosia
....nessuno. 

Quindi gli ho comunicato il messaggio, mi sono messa il cuore in pace e sono andata a fotografare il tramonto. In realtà tra l'alba ed il tramonto non c'è molta differenza, dipende dai punti di vista. 




lunedì 16 aprile 2012


Se si potesse cavalcare il vento lo afferrerei per la coda
lo terrei stretto tra le mani
gli sussurrerei il tuo nome per spargerlo sull'erba, 
per agitare la cima degli alberi
cercherei di domarlo con una corda
d'argento, di seta 
intrecciata coi fili corvini dei tuoi capelli
Accarezzerei il tuo volto con un refolo capriccioso
scivolando sul tessuto della tua camicia 
scompigliando la tua chioma ribelle .
Mi disseterei abbeverandomi dei tuoi occhi 
tuffandomi nelle pozze profonde del tuo sguardo
per ubriacarmi della tua pelle
del tuo respiro.
I ginepri dal manto odoroso
chinano il capo di fronte alla tua bellezza
scossi dallo Zefiro
frustati dal Chelidonio.
Rocce aride e polverose vengono modellate dal Libeccio
assumendo il contorno del tuo viso.
La sabbia  accarezza i tuoi tratti donando loro l'immortalità.
Cerco ancora una risposta
ascolto il vento
Che mi porta l'eco del tuo nome. 





domenica 15 aprile 2012


Forse ho trovato casa, una bella villetta, sulla Main di Capital City. domani andrò a perfezionare l'acquisto.
Ho sempre desiderato avere un luogo tutto mio, non desidero per forza il lusso, ma potermi rilassare, stare con le persone a cui tengo, cucinare per loro, bhè non ha prezzo.
Sono andata a vederla assieme a Jose ed Haine, abbiamo scherzato, sembravamo tre studenti in gita scolastica. Sono stata bene, era tanto tempo che non mi sentivo così serena, rilassata.
Forse avevo perso di vista l'importanza delle piccole cosa, i gesti d'affetto, il valore dell'amicizia.
Probabilmente sto ritrovando una parvenza di equilibrio. Sto facendo pace con la parte più buia di me stessa.






mercoledì 11 aprile 2012


Quando avrò i pezzi per il motore che mi mancano....ed un meccanico Sigh...

Lealtà


La lealtà, una qualità che  non dovrebbe avere condizioni ne condizionamenti.
Un sentimento forse o un modo di vivere. Comunque una scelta.
Non si tratta di essere fedeli, anche le lune lo sono loro malgrado, tornando a risplendere notte dopo notte. Obbligate ad affacciarsi sulla nostra oscurità.
Nessuno mi obbliga, sono io che decido. Sono io che mi immolo per amore.
E anche l'amore ha più facce.
Quella del mio Capitano, che vedo tutte le sere, ma ogni volta è più distante.
Ogni volta nasconde una parte di se sempre maggiore. So che si eclisserà un giorno. Eppure non posso dirgli no.
Grazie a lui sono tornata a respirare, ad assaporare l'aroma dell'aria.
 Mi è capitato a volte di tirare fuori la lingua, quasi volessi assaggiarla. Sa di ferro e sale.
Posso respirare i colori, mangiare le nuvole. Ascoltare il profumo dei gelsomini.

L'altra faccia dell'amore si chiama Jose. Non so perchè, ma la mia vita sta nelle sue mani e devo dire che è un bel posto dove custodirla. Mi fido di lei, non le sono fedele, le sono LEALE. Ho scelto, anche con lei.


Ho un progetto, vorrei poterlo portare a termine, ma prima ho una missione da compiere.
Ieri mi guardavo allo specchio. Dov'è finita quella ragazzina timida ed assertiva che non era capace di dire NO?
Lo specchio non me la rimanda, vedo piuttosto una donna che sto imparando ora a conoscere.
Che non teme di maneggiare armi.
Che ama l'odore del grasso dei motori così come il frusciare delle sete più preziose.
Che gli dei mi perdonino, ma quando chiudo gli occhi vedo il colore del sangue...e mi piace.


giovedì 5 aprile 2012



Riesco a sentire il rumore del silenzio, il vento che si infrange contro i pannelli di carta di riso, i volti sorridenti e malvagi, i loro occhi spenti, i loro occhi accesi.
Il silenzio mi fa paura, ora che sono libera di pensare, perchè la mia mente è un pozzo profondo, la mia fame non potrà mai essere colmata. 
C'è una voragine proprio qui, al centro del petto, poco distante da dove sono stata ferita, che permette ai sentimenti di scorrere via, senza che nulla li possa trattenere. Quando mi hanno colpita ho provato sollievo, mi sentivo leggera, come se finalmente potessi librarmi sopra tutta questa crosta di apparenza, questa scorza dura fatta di ideologie e violenza. 
E invece mi hanno trattenuta, Buck mi ha guarita prima di andarsene e mi ha lasciato qui, gli avrei ceduto volentieri il mio posto.


Ora sto per iniziare una nuova avventura, c'è chi dice che una puttana fa sempre comodo su una nave da trasporto. Concordo. Sono comoda ed accomodante. 
Non sporco troppo e non infastidisco il conducente.

Sembra che ci sia bisogno di me. Anche all'Istituto non facevano altro che ripetermelo, quindi so cosa possa significare.

Ho conosciuto persone meravigliose, splendide. Non posso menzionarle tutte, alcune sono morte, altre le osservo da lontano, senza essere scorta, altre ancora le ho vicine tutti i giorni e so che senza di loro non sarei più qui. Forse è questo amore incondizionato per il genere umano che mi permette di tener duro, di avere fiducia, di credere che forse potremo creare qualcosa di migliore. 

So di essere un granello di sabbia sulla spiaggia della galassia, una goccia d'acqua nell'oceano dello spazio, ma sono qui e non permetterò più a nessuno di decidere per me.