lunedì 22 ottobre 2012

Clarity of Vision

Mi alzo lentamente dal letto e la prima cosa che percepisco è un vibrare sordo sotto i piedi, sento il rollio dei motori. Mi trovo nella cabina passeggeri della Almost. Ci vuole un attimo perchè mi schiarisca le idee. Ho ancora la faccia stropicciata dal sonno. Ovviamente non sono sola. A poca distanza da me, nel suo letto     Bernardo sta dormendo ancora di gusto. Devo fare piano per non svegliarlo.  Il locale è spartano ma non ci hanno di certo lesinato le comodità. Devo ricordarmi di ricompensare Jack per il servizio che mi ha reso.
 Mi sposto nel bagno, avvolgendomi nella mia lunga vestaglia,   per sistemarmi e vestirmi  lontano da sguardi indiscreti, per quanto lo sguardo di Bernardo non mi disturberebbe affatto in questo momento. So che è un pensiero stupido, ma mi piacerebbe se potesse vedermi come sono alla mattina, la vera me, senza trucco ed abiti di lusso. Solo Dhemetra, questo posso concederglielo, questo vorrei offrirglielo.
 Lo specchio mi rimanda l'immagine di un volto troppo giovane, a volte quasi inadeguato al mio incarico. Eppure quante vite ho percorso, quanti mondo ho visitato, come mi suggeriva proprio Bernardo ieri sera. Non appartengo a niente e a nessuno, allo stesso tempo sono schiava della mia condizione. Eppure si è aperto uno spiraglio nel quale mi sono insinuata con piacere.
  La possibilità di percorrere il cammino assieme ad una persona alla quale tengo molto. Quella persona sta dormendo nella stanza accanto, forse ignara dei miei turbamenti, sicuramente coraggiosa nell'essersi aperta con me in merito a ciò che prova per me. E' molto difficile per una Shouye essere presa sul serio. Una Shouye non può appartenere a nessuno, ma è proprio questa la cosa bella, mi pare di aver capito che Bernardo abbia accettato questo fatto, spero lo abbia fatto...lo spero di cuore.

Spero di potergli offrire ciò di cui ha bisogno e allo stesso tempo mi auguro di riuscire a strappargli una parvenza di tenerezza nei miei confronti. E' innegabile che io e lui abbiamo molte cose in comune pur
 essendo essenzialmente diversi, siamo due mondi da esplorare. E' un pensiero piacevole. Tranquillizzante ed al tempo stesso eccitante.
La verità è che non abbiamo bisogno di nascondere l'uno all'altro l'indifferenza con la quale prendiamo la vita. Accettiamo entrambi ciò che ha da offrire senza troppe aspettative.
In effetti ancora non lo conosco bene, non so  realmente se dietro questo cinismo  si nasconda qualcos'altro, forse delusione, forse amarezza. Se avrò il coraggio glielo chiederò.
Sosto di fronte al portellone del bagno comune, la mano appoggiata alla fredda paratia. Sono di nuovo Miss Ross,ora. La tentazione sarebbe quella di andare a svegliare Bernardo, sedermi sul letto accanto a lui ed accarezzargli le rughe che gli solcano il volto. Non lo farò, lo so già. Esco dalla porta e mi dirigo in cambusa.