venerdì 8 giugno 2012

Abelardo ed Eloisa


Questi cartigli sono stati trovati in un mercatino dell'usato, chi me li ha venduti non conosceva il loro valore, te li dono. Sembrano scritti per te, per noi....




 “Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico, e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via (…) Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie ed il mio letto?"



Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d’amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi, la mano correva più spesso al seno che ai libri. E ciò che si rifletteva nei nostri occhi era molto più spesso l’amore che non la pagina scritta oggetto della lezione. Per non suscitare sospetti la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore, dall’affetto non dall’ira, e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo. Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai. Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore, tanto più insistevamo nel procurarci il piacere e non arrivavamo mai a stancarcene”.

martedì 5 giugno 2012

Il fine ultimo della creazione

Dovrei essere preoccupata per l'aggressione subita la sera scorsa da quei pazzi in motocicletta, dovrei essere preoccupata per la mia reputazione, che qualcuno vorrebbe far traballare per  confinarmi ai margini del Core.  Dovrei temere per Amelie, che ci ha lasciato per amore e che difficilmente potrò rivedere. Invece sono qui a distruggermi per questa macchia sull'Abito della Shouye. Ho provato a toglierla sfregando con vigore, con il penoso risultato di allargare ancora di più il danno e produrre un piccolo strappo che sarà difficile rammendare.

Ricucire o gettare via?

Si tratta della mia vita alla fine.
E sono io a decidere.

Si dice che i lupi attacchino in branco, solitamente è così, ma ce ne sono alcuni che sono dotati di qualità particolari, sono lupi solitari, non sono in cerca di nulla, ma se gli capiti davanti hanno il potere di paralizzarti semplicemente fissandoti negli occhi.
Io ne ho incontrato uno che ha il muso della fiera ringhiante, il corpo di un cavallo selvaggio e l'anima nera come la notte, una chimera irresistibile.
Ghiaccio che si stempera nelle iridi profonde, un potere sprigionato senza imprimere violenza, solo autorità.
La carne lacerata lo rende ancora più inquietante. Eppure si è lasciato accarezzare da me. Ho potuto tastare la sericità del folto mantello, lasciarmi annusare da lui per permettergli di riconoscere il mio odore.
Non si può addomesticare  un lupo così. Si può solo essergli amica e correre al suo fianco finchè te lo permetterà.
Io ho molto fiato e gambe ben allenate.